Torino - Comunicato di solidarietà sulla occupazione di Corso Chieri 19


Il pomeriggio è troppo azzurro e lungo

Nel bel mezzo di una Torino svuotata dalle vacanze comandate c'è chi ha ben pensato di approffittare del momento per buttare in mezzo alla strada un gruppo di profughi somali, convinto che il tutto passasse in sordina.

Ma, perfortuna, non tutto funziona come previsto.

I rifugiati, sgomberati da via Asti, dove erano stati accolti temporaneamente, vengono caricati su un bus della Gtt stipato all'inverosimile con i loro pochi averi (materassi arrotolati, brande e qualche scatola di cibo), che però non sa dove dirigersi perchè i centri di accoglienza alternativi in realtà non ci sono.

Ma il bus dei desideri dei rifugiati all'incontrario va'.

All'orizzonte di corso Chieri appare una bellissima casa vuota.

L'unico inconveniente è che la porta di accesso è murata e al posto degli infissi ci sono delle barricate autoprodotte, tra cui una recita “Velena Squat”.

Ma il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per rimanere senza una casa....E allora, quasi quasi, una casa vuota si può occupare.

In questo caso si può ri-occupare, visto che lo stabile di corso Chieri 19 era già stato precedentemente sottratto al degrado per ben 3 volte da un gruppo di squatter uniti dal nome Velena.

Ora i potenti di turno avranno altri fastidi oltre all'insopportabile caldo metropolitano.

Per quanto ci riguarda possiamo solo gioire della riapproprazione di uno spazio condannato al degrado edile e alla speculazione immobiliare.

Le occupazioni continuano a infastidire il potere perchè sono ormai le uniche aree, che si moltiplicano come virus, in cui ci si riesce a sottrarre dal controllo, per sperimentare la libertà.

Totale solidarietà con i nuovi abitanti di corso Chieri 19.

IL VELENA NON MUORE

Gli ex-occupanti

ex Velena Squat


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