PROPOSTE ORGANIZZATIVE PER ANDARE A COLONIA IL 29 MAGGIO 1999 |
Si avvicinano le iniziative di Colonia ?Contro la disoccupazione, la precarietà, il razzismo, la guerra, e per la pace?. Ricordiamo la marcia che parte da Bruxelles il 24 Maggio, ed il corteo finale a Colonia il 29. Per quanto riguarda i contenuti delle iniziative, rimandiamo anche all?appello già diffuso da una serie di sindacati ed organizzazioni di base alternative a livello europeo, le quali sulla base di questo appello invitano a formare uno spezzone sia all?interno della marcia che del corteo del 29. Alleghiamo questo documento alla fine del presente comunicato.
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, ed in particolare l?organizzazione di una delegazione Italiana al corteo del 29, e quindi le modalità di trasporto dei compagni e delle compagne a Colonia, allo stato attuale si prospettano le seguenti 3 opzioni.
1) Occupare i treni. Questa ipotesi, come del resto emerso nella stessa riunione europea di Parigi del 17 aprile, pur restando aperta, risulta più praticabile all?interno dei confini dei singoli paesi, ma un po' più problematica per quanto riguarda la tratta internazionale del viaggio, una volta superate le singole frontiere. Ricordiamo la recente esperienza di Ventimiglia.
2) Avviare delle trattative a livello locale nelle città dove le Camere del Lavoro e/o Rifondazione Comunista stanno organizzando dei treni, in modo da ottenere una quota di posti all?interno di questi treni.
3) Organizzare il trasporto in modo misto, per esempio: arrivare in una città vicina al confine, come potrebbe essere la stessa Milano, con dei treni gratuiti, e poi proseguire in pullman. A titolo indicativo, il costo a persona per andare in pullman da Milano a Colonia e tornare, dovrebbe aggirarsi (ovviamente col pullman pieno), intorno alle 50.000 lire.
Fra queste tre ipotesi solo la seconda può essere praticata localmente, mentre le altre due richiedono un minimo di coordinamento fra le realtà interessate a livello nazionale. Salvo il fatto che, perlomeno nelle realtà più grandi, ognuno possa comunque ovviamente decidere di occuparsi un vagone o noleggiarsi un pullman in piena autonomia. Invitiamo quindi tutte le realtà nazionali interessate ad esprimersi e comunicare i propri orientamenti. Una prima riunione organizzativa a livello milanese, è convocata per Giovedì 6 Maggio alle ore 18, presso la sede dell?USI di Viale Bligny 22.
PER INFORMAZIONI O CONTATTI-
tel./fax- 02/26827343 (giovedì ore 18-20) 02/58304940 cell.- 0339/3678495 0339/2287624 e mail - angelo_zaccaria@rcm.inet.it nicobas@iol.it
Piattaforma rivendicativa del sindacalismo di classe, alternativo e di base europeo Appello per la marcia europea contro la precarietà del 29 Maggio a Colonia.
Di fronte alla situazione del mercato del lavoro nella comunità europea, caratterizzata dall?incremento della disoccupazione (18 milioni di disoccupati nella UE), della precarietà e dell?esclusione sociale (50 milioni di poveri nell?Europa del capitale), che la crisi finanziaria attuale può aggravare Di fronte alla crescita simultanea della rendita da capitale in modo straordinario Mentre dopo Maastricht si accelera il processo di integrazione europea al servizio degli interessi capitalistici Dopo la marcia europea di Amsterdam del 1997 Le organizzazioni sindacali di classe, alternative e di base firmatarie, si appellano a tutti i lavoratori europei, qualunque sia la loro situazione, stabile, precario o disoccupato, a partecipare in massa in uno spezzone comune, nell?iniziativa che promuoviamo all?interno della marcia europea contro la precarietà e la disoccupazione del 29 di Maggio del 1999 a Colonia (Germania), sulla base delle seguenti rivendicazioni
1) Salario minimo intercategoriale (SMI) uguale per tutti i paesi della comunità, sulla base del livello più alto. 2) Diritto per tutti ad un lavoro stabile, sicuro e non precario, senza discriminazioni di sesso, etniche o di origine. 3) Riduzione drastica e progressiva del tempo di lavoro, cominciando con la giornata di 35 ore settimanali senza flessibilità, né diminuzione o congelamento dei salari, senza ore extra o straordinari, con l?obiettivo di lavorare meno e lavorare tutti, ed in ogni caso col controllo dei lavoratori. 4) Sino al conseguimento dell?obiettivo di lavorare meno e lavorare tutti: un salario sociale uguale al SMI per tutti i disoccupati, di carattere individuale, senza discriminazioni di sesso, età o luogo di origine: Diritto per tutti alla scuola, alla cultura, alla casa ed ai sevizi pubblici, alla sanità, ai trasporti, all?università gratuita ed autogestita. 5) Diritto all?autonomia nella contrattazione collettiva fra imprese e lavoratori della base, senza che accordi o patti di livello superiore possano condizionare queste contrattazioni. 6) Diritto sindacale alla rappresentatività di tutti i sindacati senza esclusioni per ragioni territoriali, di percentuali di voto, di ?maggioranza e minoranza?. 7) Libertà per tutti i sindacalisti imprigionati per ragioni sociali
UNICOBAS (ITALIA)- CGT (SPAGNA)- SAC (SVEZIA)- CNT, SUD EDUCATION (FRANCIA)- LAB (EUSKADI)