Barcellona: Report sulle giornate europee sull'occupazione del 17-20 giugno 2010 |
Dal 17 al 20 giugno 2010 sono stati organizzati incontri a Barcellona sulla pratica dello squat [1|2].
Un centinaio di persone hanno partecipato alle diverse discussioni che si sono svolte al centro sociale occupato Laforsa (41 av. de la Fama, a Cornellà de Llobregat, periferia di Barcellona), occupato da circa un anno. Questa vecchia fabbrica era stata occupata alla fine degli anni '70, per diversi mesi, dagli operai che ci lavoravano, divenendo un simbolo delle lotte dell'autonomia operaia dell'epoca. Laforsa è costituita da un grande pianoterra dove si sono svolte le discussioni (con microfoni, traduzioni simultanee in spagnolo, inglese, francese e italiano) e di un primo piano con un'enorme mensa dove i pasti erano serviti mezzogiorno e sera. Ogni giorno era consacrato ad una tematica precisa (giovedì: presentazione degli squat presenti e dibattito sulla questione controversa della legalizzazione, venerdì: i mezzi di resistenza di fronte alle minacce di espulsione degli squat - con, tra l'altro, gli esempi di Hamsa, Ateneu Korneya e Kasa de la Muntanya di Barcellona, Maintzer strasse di Berlino, Ungdomshuset di Copenhague, Casablanca di Madrid, les 400 couverts di Grenoble... sabato: manifestazione in città, seguito da discussioni sullo squat come mezzo di lotta - con l'esempio specifico di quartier de Cabanyal di Valencia, e contro il carcere - con la presenza di ex-detenuti come Amadeu Casellas, domenica: il controllo sociale e i metodi d'identificazione, specialmente tramite DNA - in presenza di un avvocatessa di Barcellona vicina al movimento okupa, seguito dalla presentazione del sito squat!net (e degli strumenti che propone) e le discussioni suddivise in due tappe con participazione in piccoli gruppi e ritorno al gruppo iniziale.
Buona parte delle discussioni è stata consacrata all'esposizione delle differenti situazioni secondo le città o i paesi... C'erano infatti squatter di diverse nazionalità (Catalogna, Spagna, Germania, Olanda, Francia, Italia, Inghilterra, Danimarca, Polonia etc...) e le pratiche di squat come la repressione/gestione locale da parte dello Stato sono a volte molto diverse.
Ci ha comunque permesso di apprendere molto su quello che succede altrove, ma non ci ha sempre dato la possibilità di approfondire le domande fatte.
Sarebbero auspicabili altri appuntamenti... In ogni caso, molti squatter di Barcellona hanno espresso il desiderio di rilanciare un intersquat locale (dinamica piuttosto in declino in questi ultimi anni).
Da seguire, fra qualche giorno o qualche mese:
- Monars (Catalogna): Incontri attorno agli squat rurali dal 1 al 4 luglio
- Tolosa (Fr): Pilifest "Squat ed autonomia" dal 3 al 7 luglio, incontri attorno alle pratiche di autonomie
- Digione (Fr): Chantier des Tanneries, dal 16 al 24 luglio
- Berlino: Incontri intersquat dal 10 al 19 settembre
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Ogni giorno, degli infochioschi erano piazzati a Laforsa, con un "manuale dello squat" equivalenti un po' allo "Squat de A à Z", disponibile in castigliano, catalano e inglese, edito dall'Oficina per l'Okupacio di Barcellona e l'incredibile programma Info-Usurpa che presenta le numerose attività che si svolgeranno nella settimana nei diversi squat di Barcellona.
A parte il CSO Laforsa, tra le decine di squat attivi in Barcellona, si può nominare tra l'altro, la Rimaia, la Otra Carbonerìa e Barrilonia che si trovano nel centro città di Barcellona e che propongono un sacco di attività regolari (biblioteche, cyber.café, cene, feste, etc.). Ma tanti altri squat sono attivi sulla città, che rimane in assoluto la più attiva in Europa dal punto di vista squat politici.
Qualche foto e link ad alcuni squat di Barcellona:
http://squat.net/images/2010-06_Barcelona/
http://larimaia.org/
http://laotracarboneria.net/
http://barrilonia.blogspot.com/
http://revoltosa.squat.net/
http://teixidora.squat.net/
http://www.nodo50.org/kasadelamuntanya/
E anche: http://okupesbcn.squat.net/
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Il sabato 19 giugno, un assemblea sotto forma di colazione au soleil per le ore 10 a Vallcarca, un quartiere dove numerose vecchie case sono squat e che vive da anni una guerra tra squat ed autorità, tra espulsioni e riaperture... La gentrificazione nel quartiere è un obiettivo del Comune, visto che il quartiere è molto turistico, con la presenza naturalmente del parco Güell. Ma nel quartiere si trovano anche gli squats Kasa de la Muntanya [1|2|3] e los Blokes Fantasma [1|2].
Verso le ore 12.30 tutti partecipano alla mani (circa 250/300 persone) tra Vallcarca, poi in direzione del quartiere de Gracia e per finire place Joanic. Lungo il percorso, numerose azioni dirette sono state effettuate. Un'energia collettiva super piacevole si fa sentire, mentre i poliziotti sono poco numerosi e forzatamente timidi dato il rapporto di forze (mentre c'era il timore di presenza poliziesca massiccia, l'ultima mani intersquat a Barcellona nel 2007 era finita con la carica dei poliziotti dopo che avevano accerchiato la manifestazione... d'altronde Alfonso che ha colpito un poliziotto picchiatore, è stato condannato a tre anni di prigione qualche settimana fa). Subito c'è stata la riapertura di una Squat a Vallcarca, la quinta riapertura in questo quartiere, in qualche mese soltanto: qualche persona mascherata attacca un muro a colpi di mazzette e finisce per occupare la casa chiudendo la porta dietro di se: non si tratta di una riapertura simbolica ma di una nuova occupazione con l'intenzione di rimanerci.
E' da notare che, durante la maggior parte delle azioni che necessitano di fermarsi un po', un ragazzo spiega con il megafono il senso e le ragioni dell'azione in corso. Numerosi passanti rimangono in ascolto...
La mani è molto dinamica, davanti si trovano diversi striscioni, disposti a U in modo da proteggerla da eventuali assalti polizieschi. Degli slogan sono gridati regolarmente, in catalano e castigliano (per esempio "okupa tu tambien", "okupa y resiste", "policia torturadors i asesinos", ossia "squatta anche tu", "occupa e resisti", "la polizia tortura ed assasina"). Qualche slogan è anche stato lanciato in inglese, francese e italiano.
Lungo il percorso della mani, ci sono stati decine e decine di scritte sui muri e volantinaggio. Diversi attacchi alle banche con vernice (scritte, lampadine o getti di vernice), qualche sabotaggio delle telecamere di sorveglianza (una rotta, una ricoperta di vernice...), degli striscioni sono posti quà e là (sui cantieri, sugli ex squats, etc.). Un cantiere ricoperto di cartelli pubblicitari è attaccato, una parte di questi pannelli sono strappati ed uno è utilizzato come barricata simbolica posta subito dietro il corteo. Plaça de les dones del 1936 (piazza delle donne del 1936, nome aquisito in seguito ad una lotta locale, in relazione con i lutti delle donne durante la rivoluzione spagnola), un vetro di un edificio istituzionale in relazione con la gentrificazione è rotto.
Sulla piazza del municipio del quartiere di Gracia, il municipio è protetto da diversi camion di sbirri anti-sommossa, con una ventina di sbirri in tenuta anti-sommossa. Questi ultimi sono attaccati da getti di pittura e altri oggetti. Sulla piazza, un enorme simbolo squat è dipinto direttamente sul suolo.
La mani termina tranquillamente in piazza Joanic, che si ritrova completamente ricoperta di scritte.
Tutto bene quel che finisce bene.
Questa mani intersquat risuona con quelle che hanno avuto luogo lo scorso marzo a Tolosa, a Grenoble o ancora a Poznan.
Foto della manifestazione del 19 giugno 2010:
http://squat.net/images/2010-06-19_Barcelona/
Altre foto prese a Barcellona in giugno 2010:
http://squat.net/images/2010-06_Barcelona/
http://squat.net/images/2010-06-20_Barcelona/
[squat!net]