Manifestazione ad Aviano contro la guerra |
Questa guerra va fermata, perché aiuta e favorisce la pulizia etnica di Milosevic. Questa guerra va fermata, perché non aiuterà la società europea a costruire un futuro di convivenza e civiltà, ma solo un orizzonte di violenza, coercizione, dove a vincere sono solo le armi, non le idee. Va fermata perché non si tratta di "ingerenza umanitaria": le centinaia di migliaia di deportati e profughi, ammassati vergognosamente alle frontiere "alleate" ne sono la prima testimonianza. Questa guerra ha spazzato via l'opposizione democratica in Serbia, le posizioni più avanzate nel Kossovo. Ha trasformato l'autodeterminazione in una follia etnica, foriera nella storia solo di tragedie. Questa guerra ha affossato l'idea di un'Europa capace di scegliere la propria strada, un'Europa sociale e politica indipendente, al riparo dai vizi di un secolo fatto di superpotenze, conquiste imperiali, protettorati, invasioni. Un'Europa che sa tenere ben distinte la globalizzazione dei mercati da quella del dominio e della fine della democrazia reale, articolata, partecipata. Questa guerra è una tragedia che non può essere cancellata dai breefing del pentagono o dei militari. Questa guerra sembra virtuale, ma i morti sono veri. Questa guerra non ha sede nei palazzi romani, che ospitano un governo più ostaggio che sovrano. Non ha sede nelle strade delle nostre città. Parte dalle basi come Aviano, quella stessa base da dove partì il gioiello tecnologico che uccise altri innocenti nel Cermis. Quelle basi sono sempre in guerra. Quelle basi non possono essere tranquille. Non possono avere il privilegio di essere costantemente accarezzate da centinaia di telecamere. No. Quelle basi in televisione ci devono finire perché sono assediate da chi non si rassegna. "Stop the Bombs", fermare i bombardamenti: anche l'occasione, flebile, sicuramente contraddittoria, ma concreta della tregua proposta per Pasqua, non è stata accettata dai generali. Il problema vero è che nel linguaggio dei militari non esiste il termine "errore". Esiste "vittoria" o "sconfitta". Non si può tornare indietro, ammettere la tragedia che si sta rischiando, ragionare o mediare. No, esiste solo la supremazia, la strategia, la tattica, la grande diplomazia delle potenze. Poco importa se questo costerà la vita di decine o centinaia di migliaia di Serbi e Kossovari. Poco importa se questo aprirà altre guerre, altro odio. Tanto i capi di Stato rimangono al loro posto, come Saddam in Irak. Sono i popoli che pagano caro. E la democrazia. Questa guerra è a cavallo di un secolo che finisce ed un altro che fa cominciare un nuovo millennio. Il nostro sogno è che chiuda definitivamente ciò che abbiamo avuto alle spalle, e che non sia un inizio. La realtà ci dice che se non lottiamo ora, questo è il futuro. Noi ci ribelliamo, ne abbiamo il diritto.
DOMENICA 11 APRILE TUTTI AD AVIANO "Stop the Bombs"
Centri sociali del Nordest
Orari del treno verde gratuito dei Centri sociali per Aviano Ore 11.30 da Vicenza Ore 11.45 da Padova Ore 12:00 da Venezia-Mestre
Associazione Ya Basta <yabasta@sherwood.it>