Torino: La polizia italiana... lavora e non si stanca


12.05.2010

La polizia italiana... lavora e non si stanca

Torino - Brusco risveglio questa mattina per alcuni spazi occupati della città di Torino. Una nuova maxi-operazione poliziesca ordita dalla questura cittadina per punire le pratiche di resistenza e contestazione seguite allo sgombero dell'Ostile nella giornata del 10 dicembre 2009. Alle 6.30 di questa mattina poliziotti e Digos fanno la loro irruzione, sfondando le porte, al centro sociale Askatasuna e all'Asilo occupato di Torino, al Mezcal squat di Collegno e al Barocchio squat di Grugliasco.

Entrano di soppiatto alla ricerca di persone, “armi”, travisamenti. L'operazione, queta volta, porta la firma del pm Rinaudo. Il “bottino” del pm tocca 16 persone, portandone in carcere 3, ai domiciliari 4 e sottoponendone 9 all'obbligo di firma.
I reati imputati agli indagati sono i soliti: resistenza, lesioni, travisamento e varie “aggravanti” che non guastano mai per fare numero e curriculum . Tra le altre spicca sempre, per l'uso scientifico che se ne fa, quella relativa al fatto di aver compiuto il “crimine” in più persone. E' la pratica collettiva che viene messa sotto accusa. Il fatto di aver resistito in più persone ad un atto ignobile come lo sgombero di uno stabile inutilizzato in quartieri sempre più preda dell'immobiliare. Si pensa così di colpire e punire una resistenza e una contestazione legittime che quella sera furono la naturale risposta ad un'operazione repressiva e di chiusura di uno spazio sociale.

Ancora una volta, è l'uso politico-intimidatorio della misura cautelare (in assenza cioè di qualsiasi processo) a scandire senso e finalità prime di simili operazioni. Una volontà di intimidazione e disciplinamento che incontra non di rado le aspirazioni di carriera di pubblici ministeri noti per le proprie inclinazioni liberticide. Puntuale come sempre la scelta dei tempi, giusto sul finire dell'esposizione della Sindone e l'ordinato svolgimento delle elezioni regionali, per non disturbare manovratori e gendarmi.

Una riunione operativa è stata indetta per le 19 di questa sera al Mezcal squat di Collegno (Parco della Certosa).

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12.05.2010

Comunicato sugli arresti

Alle 6.30 di questa mattina poliziotti e Digos hanno fatto irruzione in alcuni spazi sociali e autogestiti della nostra città, e in alcune abitazioni private. Sfondando le porte del centro sociale Askatasuna, dell'Asilo occupato di Torino, del Mezcal squat di Collegno e del Barocchio squat di Grugliasco, hanno perquisito camere e spazi collettivi alla ricerca delle solite fantomatiche prove utili a riempire i tavoli per la conferenza stampa. L'operazione a firma del Pm Rinaudo, ha portato ad alcuni provvedimenti cautelari per 16 persone, portandone in carcere 3, ai domiciliari 4 e sottoponendone 9 all'obbligo di firma. Ancora una volta ci troviamo in presenza dell'ennesima voglia carrieristica di qualche Pm, che trovando sempre una porta aperta in questura, e prendendo come pretesto le pratiche di resistenza e contestazione seguite allo sgombero dell'Ostile nella giornata del 10 dicembre 2009, ha permesso l'ennesimo show poliziesco. Da tempo la magistratura torinese mette in pratica questa nuova tecnica di arresti e misure preventive che una volta a processo, e talune volte molto prima, crollano miseramente perché sproporzionate rispetto ai fatti e calate dall'alto, con il solo scopo di intimidire e controllare le aree di dissenso cittadine.

E' la pratica collettiva che viene messa sotto accusa dalle carte dei magistrati. Il fatto di aver resistito in più persone ad un atto ignobile come lo sgombero di uno stabile inutilizzato, in quartieri sempre più preda dell'immobiliarismo più sfrenato e coperto dalle amministrazioni. Si pensa così di colpire e punire una resistenza e una contestazione legittime che quella sera furono la naturale risposta ad un'operazione repressiva e di chiusura di uno spazio sociale.

Senza nessun timore, senza alcun passo indietro
Luca Libero, Liberi tutti!

Network Antagonista Torinese
Centro sociale Askatasuna, Centro Sociale Murazzi, Collettivo universitario autonomo, Kollettivo Sudenti autorganizzati

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12.05.2010

Comunicato di solidarietà della Federazione anarchica torinese
Torino. Perquisizioni ed arresti

L’operazione è cominciata alle 6,30.
La polizia ha effettuato perquisizioni in tre squat (Asilo, Barrocchio, Mezcal) e in un centro sociale (Askatasuna). Gli occupanti degli squat sono saliti sul tetto. La Digos si è presentata anche in alcune case private.
All’Asilo hanno fatto irruzione divellendo porte e finestre. Le perquisizioni si sono tuttavia limitate alle stanze dei compagni oggetto di misure cautelari.

I perquisiti ed inquisiti sono in tutto 16. Tre sono stati arrestati e tradotti in carcere, quattro ai domiciliari, gli altri con obbligo di firma. Le accuse a quanto sembra sono di resistenza e lesioni.
Il Pm è Antonio Rinaudo, specializzato negli ultimi tempi nella caccia agli anarchici.
Vari lanci di agenzia e La Stampa on line parlano di 16 arresti ma si tratta di notizie false.

La cornice pare siano i fatti del 10 dicembre 2009, quando, in una sola mattinata, vennero sgomberati Cà Neira e Lostile. Nel tardo pomeriggio noi di Cà Neira occupammo un nuovo stabile (ex cinema Zeta) e venimmo sgomberati e tradotti in questura in quattro, mentre il presidio di solidali sotto Lostile fu duramente caricato e due ragazzi condotti in questura.
Dopo la prima carica ce ne furono altre due arginate da cassonetti in strada. Sembra che i provvedimenti di questa mattina si riferiscano alle cariche del pomeriggio in corso Vercelli.

La nostra solidarietà attiva a tutti i compagni colpiti dalla repressione.

Per info e contatti:
Federazione Anarchica - Torino
Corso Palermo 46 – ogni giovedì dalle 21
338 6594361 – fai_to [at] inrete.it

http://www.infoaut.org/
http://tuttosquat.net/

solidarietà


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