Padova - Nuova occupazione del Gramigna


Padova - Nuova occupazione del Gramigna

CONTRO DEGRADO E SPECULAZIONE RICREIAMO LA SOCIALITA’

Come si è certamente avuto modo di constatare, il quartiere padovano di Torre vede da ben 7 anni e mezzo una situazione di totale abbandono dell’edificio scolastico medio inferiore “G. Zanella – Davila”, e da pochi anni la stessa sorte è toccata all’adiacente prefabbricato che ospitava i bambini del quartiere frequentanti la scuola elementare.

Benché la giunta Zanonato abbia provveduto alla costruzione di un plesso scolastico di classi elementari e medie a poca distanza dal precedente, in degrado in cui quest’ultimo riversa si palesa non solo esteticamente, ma inoltre richiama la questione degli spazi, presentandosi come l’ennesimo esempio di luogo lasciato a marcire ( il nuovo plesso sarebbe dovuto sorgere sulla demolizione del presente, dichiarato inagibile da anni). L’attesa della costruzione del nuovo edificio (oggi in via Luxardo) è costata parecchio ai ragazzi e alle famiglie ‘torresane’ che hanno frequentato le scuole medie dal 2002 al 2008: un trasloco nella sede “G. Zanella- N.Copernico” di Pontevigodarzere con relativi disagi di trasporto. Le famiglie si ricorderanno certo della scomodità dell’affitto di un pullman in quegli anni. Ora che la struttura fatiscente non funge neanche più come sede di voto elettorale, il degrado è ancora più evidente.

Il Collettivo Politico Gramigna ha pertanto deciso di occupare lo stabile e di ovviare a quest’inaccettabile stato di sfacelo strutturale ed estetico. Il suddetto Collettivo è attivo nella città di Padova da ben 23 anni, un lungo arco di tempo in cui la militanza politica ha toccato temi di sfondo sociale e culturale, al vertice dei quali spiccano l’impegno per la creazione di spazi autogestiti e di aggregazione popolare, la lotta antifascista e contro ogni tipo di discriminazione, l’opposizione alle logiche di potere e di palazzo. Con il recupero di luoghi abbandonati –in particolare con la scorsa occupazione di via Retrone durata otto anni- il Gramigna è riuscito a divenire un punto di riferimento per centinaia di giovani, studenti, lavoratori e precari. A dispetto di ciò, gli innumerevoli sgomberi a cui siamo stati soggetti non hanno minimamente favorito la condizione degli stabili occupati, ma anzi li hanno riportati a uno stato di fatiscenza che perdura ancora oggi, come nella stessa via Retrone (zona Sacro cuore), dove, nonostante la promessa del sindaco Zanonato, a seguito dello sgombero del 2007, di rivalutare l’area per la collettività, lo scenario non è cambiato.

Con la nostra occupazione, riteniamo che quelle aule, per anni vuote, siano più idonee a luogo di dibattiti, attività di controinformazione e controcultura, sede di aggregazione popolare, integrazione sociale, cene popolari, iniziative politiche, musicali e culturali. Il Centro Popolare si avvarrà del presente inaridimento dell’area per ribadire ancora una volta la necessità di uno spazio di costruttiva socialità e per manifestare alla Giunta in carica che la spontanea autogestione è nettamente preferibile ad anni di vuoto ed abbandono. Precisiamo che il C.P.O. Gramigna non si vuole porre come un’entità chiusa, elitaria e che non interagisce con il quartiere, e le attività di gestione spontanea si concretizzeranno sin da subito in momenti di “bonifica” e di ridimensionamento esterno dell’edificio.

Infatti lo spazio fisico occupato dal Collettivo Politico Gramigna non vuole essere un mero punto di arrivo del nostro percorso , ma un concreto mezzo, in primo luogo, mediante il quale far rivivere in chiave politica il quartiere e la sua socialità, sin dal primo giorno di occupazione.

OCCUPARE E’ GIUSTO E NECESSARIO

COLLETTIVO POLITICO GRAMIGNA

gramigna


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